L’agricoltura è sempre più centrale e strategica per la Liguria. Essa rappresenta non solamente un indotto economico ma anche cibi nutrienti e sani, difesa del suolo ed uno straordinario veicolo di promozione dei nostri territori. Sempre più sono i turisti che scelgono la nostra terra per le eccellenze agroalimentari.
In questi anni abbiamo sostenuto l’agricoltura attraverso tutti gli strumenti disponibili, sempre in stretto contatto con le associazioni di categoria. Molti sono i progetti europei che ci sono stati finanziati per mettere in campo nuove ed aggiornate strategie di sviluppo. Grazie ai fondi del Piano di Sviluppo Rurale, abbiamo destinato oltre 300 milioni alle aziende liguri, per finanziare investimenti, giovani, filiere, ricerca, promozione, servizi nell’entroterra e molto altro. Crescono il settore vitivinicolo che dal 2015 al 2019 passa da 1500 a 1600 ettari e da 62709 q (2014) a 89144 q (2019). Aumentano anche gli agriturismi da 445 (2014) a 650 (2020) ed il basilico dop da 42.000 q (2015) a 54.000 (2019).
Seppur con andamento oscillante tra anni di carica e scarica, bene anche il settore olivicolo che registra: olive per olio 102800 q (2014) / 189170 q (2018), olio 14400 q (2014) /24660 (2018), olive da tavola 7800 q (2014) / 22100 q (2018). Il settore trainante rimane senza alcun dubbio il florovivaismo, che rappresenta circa l’80% della plv agricola. Vi è una crescita sensibile nel campo del verde ornamentale, dell’essiccato e dello stabilizzato, specie sui mercati extra continentali mentre è sostanzialmente stabile l’andamento delle piante in vaso della Piana. Il numero delle aziende sta diminuendo costantemente da vent’anni (con una parentesi positiva nel 2018 con un saldo positivo di 1000 aziende), ma la superficie coltivata resta stabile per via di ampliamenti ed acquisizioni aziendali.
Uno speciale va sicuramente dedicato al principale strumento per lo sviluppo rurale, che riguarda una serie di contributi destinati ad imprese, Comuni ed enti pubblici, centri di ricerca, associazioni, consorzi, privati. E’ composto da 16 misure e 45 sottomisure per un totale di 313.000.000 €, dei quali 54.000.000 € sono del bilancio di Regione Liguria. L’attuale Psr riguarda il periodo 2014 2020. Al mio insediamento luglio 2015 mi sono reso conto che lo strumento era letteralmente bloccato a Bruxelles in attesa di approvazione da parte della Commissione Europea. Sono riuscito a sbloccarlo e ad ottenere l’approvazione dall’Europa nell’ottobre 2015. Il primo Comitato di Sorveglianza per garantire l’operatività del piano si è tenuto nel febbraio 2016, quindi di fatto il Psr della Liguria è partito con 2 anni di ritardo. Nonostante questo abbiamo aperto bandi in modalità semplificata già dal dicembre 2015 per non far perdere occasioni di investimento alle nostre imprese. Per velocizzare le procedure informatiche abbiamo sottoscritto convenzione con la Regione Marche che ci ha messo a disposizione i propri programmi informatici. In questo modo, nell’attesa dei programmi Sian (sistema informatico agricolo nazionale) di Agea, abbiamo aperto numerosi bandi con il sistema Siar delle Marche.
La grande novità di questo Psr è stata quella relativa alle procedure per presentare domanda di contributo e per l’istruttoria delle domande, tutto informatizzato. Questo non avrebbe rappresentato un problema se avessimo avuto i programmi, ma per una scelta politica, Agea (agenzia per le erogazioni in agricoltura, dipendente dal ministero delle politiche agricole) ovvero in nostro “organismo pagatore” ossia l’ente che ci ha fornito assistenza per programmi, pagamenti ecc., ci ha fornito i primi sistemi di inserimento telematico delle domande solamente a giugno 2016 mentre i primi programmi per le istruttorie nel 2017. Tutto questo ha creato enormi ritardi nella presentazione ufficiale delle domande e ancor più nelle procedure per le istruttorie. Addirittura i programmi per alcune misure Psr ci son stati forniti ad inizio 2019.
Nonostante tutto all’inizio del 2020 siamo riusciti colmare il ritardo ed ora non abbiamo in giacenza domande da istruire. Abbiamo messo a bando 289.000.000 €, aperto 130 bandi (più 50 bandi aperti dai Gal), finanziate 13.328 domande, liquidati 200.000.000 €. Inoltre sono stati raggiunti tutti gli obiettivi di spesa.
Sono stati assegnati tra contributi pubblici e privati, 47 milioni alla provincia di Genova (Genova 14 milioni, Sestri Levante 3,6, Santo Stefano 2,3, Masone 2,2), alla provincia di Imperia 38.000.000 € (Imperia 6,5 milioni, Diano San Pietro 2,5, Sanremo 2,2, Taggia 2), alla provincia di Spezia 42.000.000 € (Varese Ligure 9,8 milioni, La Spezia 3,5, Luni 4,2, Sesta Godano 3, Riomaggiore 2,7) e alla provincia di Savona 39.000.000 (Albenga 8 milioni, Savona 5, Sassello 3,2, Calizzano 2,3) per 225 comuni coinvolti.
65 milioni sono stati destinati agli investimenti, 12 milioni alle infrastrutture connesse alle necessità agricole (strade, irrigazione), 10 milioni per i muretti a secco per un totale di 1000 domande e 87.000 m2 di muretti ripristinati. 493 giovani sono stati sostenuti con 14 milioni, 4 i milioni andati ai Comuni per opere primarie, 13 milioni per la banda ultra larga. Inoltre 11 milioni hanno finanziato ricerca e innovazione, 12 milioni per gli agri- turismi e 25 milioni ai Gal (gruppi di azione locale). Le misure a superficie sono state sostenute con 65.000.000 € e 50 milioni utilizzati per la prevenzione e ripristino danni derivanti da calamità e per la forestazione.
Per intervenire in aiuto alle aziende colpite duramente dall’emergenza Covid ho chiesto alla Commissione Europea modifiche al Psr per poter erogare aiuti al settore, richiesta che è stata negata. A seguito della modi- fica dell’art. 39 del regolamento 1305/2013, in accordo con le associazioni di categoria abbiamo utilizzato 6.200.000 € per aprire il bando M21, che concederà contributi alle aziende danneggiate, per un massimo di 7.000 € come previsto dal Regolamento Europeo. Considerata l’esiguità del contributo, ho stanziato sul bilan- cio regionale 1.000.000 € ulteriori che potranno andare ad integrare il contributo assegnato.
Con le ultime risorse del Psr e le economie che si andranno a sviluppare abbiamo, sempre di comune accordo con le associazioni di categoria, disposto di utilizzare i fondi per finanziare i giovani che hanno presentato do- manda abbinata (4.1+6.1) ma hanno ottenuto solo un nulla osta finanziario, le aziende che hanno ottenuto un nulla osta parziale, ed i residui che si accumuleranno andranno ad finanziare gradualmente le graduatorie delle misure che sono state aperte su più fasce (es. 4.1 che è stata aperta 8 volte).
È un piano che ho ereditato ma abbiamo, nei limiti del possibile, provato a gestire, migliorare e semplificare. Questo piano non terminerà nel 2020 ma verrà prorogato per almeno 2 anni, nei quali dovrebbero assegnare nuove risorse. Per questo motivo abbiamo avviato dei tavoli di lavoro per modificare le misure e renderle mag- giormente aderenti alle necessità odierne.
Cosa Ho fatto:
-Parco Portofino, inaugurazione progetto PSR.
-Varese Ligure, inaugurazione sentiero finanziato con progetto PSR.
-Albenga, progetto PSR filiera asparago violetto.
-Visite mezzi finanziati con PSR, tra cui comuni di Zuccarello e Valli Carrettesche.
Regione Liguria
I risultati del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020
UN’AZIONE CAPILLARE CHE HA PERMESSO DI GARANTIRE FINANZIAMENTI A TUTTO IL TERRITORIO
Oltre 289 milioni di euro stan-ziati, 13.328 domande finan-ziate, 225 Comuni coinvolti.
Sono alcuni dei numeri del
Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Regione
Liguria. Nell’arco degli ultimi 5 anni, la struttura regionale è stata in grado garantire finanziamenti al
settore agricolo e al territorio, sia per le imprese, sia per i privati e gli enti locali.
Grazie ad un’azione capillare sul territorio di tutta la Liguria, la Regione ha fornito finanziamenti mirati a progetti che hanno permesso al mondo agricolo e ai Comuni di avanzare: investendo, rinnovandosi e trovando nuove
soluzioni di mercato.
Ecco i principali caposaldi del PSR Liguria.
INVESTIMENTI
Tramite le misure 4.1 e 4.2 sono stati finanziati oltre 65 milioni di euro a supporto degli investimenti nelle aziende
agricole e per la trasforma-zione, commercializzazione e sviluppo dei prodotti agricoli.
Attraverso queste misure e stato possibile finanziare, ad esempio, l’acquisto di fabbri-
cati, terreni, macchinari e attrezzature, oltre all’acquisto e ristrutturazione di frantoi, cantine, caseifici.
INFRASTRUTTURE
Con la misura 4.3 sono stati destinati circa 12 milioni per investimenti in infrastrutture
connesse allo sviluppo, ammodernamento o adattamento dell’agricoltura e della sil-vicoltura. Nonché per strade bianche e acquedotti irrigui, con la realizzazione di vasche di accumulo idrico utili anche per finalità antincendio.
MURETTI A SECCO
Con la misura 4.4 sono stati liquidati 9,2 milioni di euro per il ripristino dei muretti a secco che sono stati riconosciuti
come patrimonio dell’umanità Unesco. Circa mille domande finanziate per un totale di oltre 87.000 metri quadri di muretti ripristinati.
Per dare un’idea dell’entità dei muretti recuperati, in estensione lineare e con altezza di un metro, ne sarebbero stati recuperati ben 87 chilometri.
SOSTEGNO AI GIOVANI
Con la misura 6.1 è stato garantito un importante aiuto all’avvio di imprese agricole condotte da giovani.Sono stati assegnati 14 milioni di euro per l’avvio di 493 imprese, suddivise tra nuove aziende e ricambi generazionali.
I COMUNI
Tramite le misure 7.2 e 7.4 sono stati
stanziati circa 4
milioni di euro in favore delle infrastrutture
essenziali per
le popolazioni rurali e investimenti
per attivita ricrea-
tive, culturali e altri servizi alla popolazione.
Sono stati finanziati progetti riguardanti
acquedotti potabili, strade,
illuminazione fognatura, recupero di edifici e miglioramento dei collegamenti di trasporto pubblico locale.
BANDA ULTRALARGA
Grazie alla misura 7.3 sono stati destinati al Ministero della Sviluppo Economico
13 milioni di euro per infrastrutture a banda ultra larga
che consentiranno di superare il digital-divade nei comuni delle zone interne.
LA COOPERAZIONE
Tramite la misura 16 sono stati stanziati circa 11 milioni di euro per i progetti pilota per lo sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie. È stata incentivata la cooperazione per la creazione e lo sviluppo di filiere corte e mercati locali; ed è stata finanziata l’agricoltura sociale. In questi progetti rientrano l’utilizzo di fonti rinnovabili, la difesa fito-sanitaria, i sistemi logistici e commerciali, la trasformazione dei prodotti, l’educazione e la formazione, nonché l’inclusione sociale.
I GAL
La misura 19 ha previsto 25 milioni di euro in favore dei
Gruppi di azione locale: parte-nariati pubblico-privati che si occupano delle strategie per lo sviluppo delle aree rurali della
Liguria.
AGRITURISMI
12 milioni stanziati in favore degli agriturismi che rappresentano una diversificazione aziendale che consente un sempre più valido sostegno al reddito degli agricoltori. A oggi in Liguria le strutture agrituristiche iscritte all’elenco regionale ammontano a circa 650.
Stefano Mai
Consigliere Regionale Liguria e Capogruppo Lega Liguria Salvini
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